Addobbi natalizi

ADDOBBI NATALIZI: 8 DICEMBRE E ANSIA DA PRESTAZIONE

“Allora, ti porto giù l’albero?”
“…Buongiorno anche a te, babbo”

Questo è stato il mio risveglio oggi, ma scommetto non solo il mio.

8 dicembre, Immacolata Concezione: nazionalmente riconosciuto come uno dei giorni festivi più odiati sia da chi schifa il Natale, sia da chi è pigro. Tanto più da chi è pigro. Pensate che effetto può avere su di me che concentro in un unico essere entrambe le componenti!
Sì, perché non ci basta lo sbattimento dei regali, non ci accontentiamo della feroce competizione in famiglia per il titolo di “Miglior menu e miglior tavola di Natale”, per noi non è sufficiente il loop degli auguri&ricambio-degli-auguri che già riecheggia per strade e centri commerciali. No no: ci dobbiamo anche sollazzare con l’incombenza degli addobbi natalizi, che oggi conquistano ufficialmente ogni centimetro quadrato di terra e di cielo.

Come avrete capito, questa seconda puntata della rubrica natalizia di Memy the Blogger tratta di ADDOBBI NATALIZI. Dei MALEDETTI addobbi natalizi.

Giusto per entrare un po’ nel mood del post, vi faccio un rapido sunto delle prime due ore di questo mio 8 dicembre 2016:

  • Ore 9: sento mio padre aggirarsi confusamente per casa, soffitta inclusa, con delicati passi da orco proprio sopra la mia testa mentre io sono ancora in dormiveglia nel letto
  • Ore 10: trovo la forza di alzarmi, avvolgermi nella mia sexyssima vestaglia di pile pink (le fashion blogger sanno che pink e rosa NON sono la stessa cosa) e andare in cucina per la colazione, ritrovandomi immersa in un clima non proprio accogliente causa delicata brezza mattutina che entra dalla finestra spalancata sul balcone, dove mio padre sta armeggiando da un’ora per sistemare le nostre sceniche luci di Natale
  • Ore 10.15: “Allora, ti porto giù l’albero?”
  • Ore 11: scatoloni impolverati pieni di palline, festoni, rami d’abete plastificati e lucine a intermittenza troneggiano in sala, nell’attesa che QUALCUNO dia loro una forma
  • Ore 11.36: sto scrivendo questo post, perché ragazzi, ne ho proprio bisogno

Gli addobbi natalizi hanno sugli adulti un effetto simile a quello che i regali di Natale hanno sui bambini: se fino a 10 anni si trascorre l’Avvento disegnando fioretti nel calendario dell’oratorio, aspettando con trepidazione la vigilia di Natale per scartare i regali su cui si è fantasticato per settimane, una volta arrivati i 25 anni le persone (in particolare quelle di sesso femminile, perché il Natale è una malattia che colpisce quasi esclusivamente questo genere) passano i quaranta giorni precedenti il fatidico 8 dicembre a immaginare, pianificare e nei casi peggiori REALIZZARE MANUALMENTE addobbi natalizi per interni ed esterni, con aspettative e speranza.

In poche parole, si tratta dell’annoso principio del CE L’HO PIÙ GROSSO IO che regola le vite degli uomini: che siano gli attributi, o il ciuffo in testa, o l’auto, o il cellulare, l’importante è che sia più grosso, più appariscente, più evidente, e faccia parlare di sé. Questa stessa regola vige, per noi donne, nella selezione degli addobbi natalizi.

Uomo: “Cara, hai visto che il vicino ha messo le lucine colorate intorno alle finestre e il pupazzo di Babbo Natale che scavalca il balcone? Carino, semplice, comodo, veloce… lo prendiamo anche noi?”
Donna: “Ma che sei matto? No no: andiamo a comprare quell’insegna luminosa a cascata di due metri e mezzo, che con quella ci copriamo tutto il balcone e ci incorniciamo pure l’ingresso di casa! Quella si che fa scena!”

Amica X: “Hai già fatto l’albero di Natale? Io quest’anno non avevo veramente tempo e alla fine ne ho comprato uno piccolino già pronto da mettere nell’ingresso. Magari aggiungerò qualche sticker colorato alle finestre, ma niente di che”
Amica Y: “Ah beh si, certo, chi te lo fa fare di impazzire dietro ste cose! Io anche quest’anno na roba pratica: ho giusto comprato dieci tavole di compensato, le ho tagliate in quaranta listelli di lunghezze diverse e le ho composte formando un abete di legno, poi su ogni estremità ho incollato un portacandela di vetro, e alla fine ho aggiunto le lucine musicali. Pensavo di dipingerlo di rosso però non sono sicura… Ma sono stata veloce eh, alla fine me la sono cavata con due orette dopo cena, prima di andare a dormire, e in un mesetto era pronto! Solo che sì, ora mi mancano i ciuffetti di neve sullo specchio del bagno, il pungitopo da piantare in cortile e i cuscini con la faccia di Babbo Natale per il divano, ma devo cercarli su eBay che in Italia non li vendono”

Ma ve lo ricordate quant’era più facile negli anni 80?
Nei mitici Eighties gli addobbi natalizi erano standardizzati: ogni anno stesso albero, stesse luci, stesse palline, stesso presepe, sempre e comunque arcobaleno-style. Una volta acquistato tutto in blocco stavi a posto per i prossimi dieci anni, se le luci non si spaccavano prima.
Bei tempi, quelli.
Oggi, complici gli addobbi natalizi dei centri commerciali, che li trasformano ogni anno in una sorta di Walt Disney Resort con alberi di Natale alti fino al soffitto, circondati da elfi che si danno alla pesca su ghiaccio, oggi, dicevo, regnano gli addobbi natalizi fai da te. E ogni anno con un tema diverso.
Ogni anno devi ricomprare o rifare le palline per l’albero, perché BISOGNA cambiare colore.
Ogni anno devi rifare il centrotavola per te, tua figlia, tua madre, tua sorella e tua cognata, rigorosamente con rami veri e con essenze profumate, studiati in base al tema dei tuoi addobbi natalizi ma in modo che siano diversi dagli addobbi che userai in casa tua (mica vorrai che al pranzo tutti vedano che tu e la tua prozia avete lo stesso centrotavola!), e ovviamente dimensioni e sontuosità saranno inversamente proporzionali al grado di parentela.
E ogni anno i tuoi addobbi devono stupire più dell’anno precedente, e più di quelli di tua cugina di quarto grado. Prendi ispirazione da internet, dalle riviste di bricolage, dai blog di fashion&lifestyle, dai canali di telemarketing, tutto, TUTTO pur di essere originali, sorprendenti e uniche. Anche a costo di spendere più per gli addobbi natalizi che il pranzo e i regali messi assieme. Anche a costo di dormire meno di un operaio cinese. È Natale, il periodo più magico dell’anno, e la tua casa DEVE essere inondata (letteralmente) di sbrilluccichini, gingilli, campanelle, e pure canti gregoriani che male non fa.

Ragazze, ve lo dico spassionatamente: disintossicatevi e fate come me.
TAKE IT EASY.

Pure mia nonna, 80 anni, ormai si è rassegnata e ha fatto una delle cose più belle che potesse fare: mi ha regalato un piccolo albero di  Natale di 50 cm più o meno, in uncinetto bianco, collocato su centrotavola dorato. Contenuto, semplice, pratico, già pronto, senza fronzoli.
Io ogni anno mi limito a tirarlo fuori il giorno 8 dicembre, metterlo nell’ingresso, e il 7 gennaio riporlo in soffitta.
Tempo impiegato: 30 secondi.
Spesa: 0 euro, perché non ha manco le luci.
E quando torno a casa da lavoro, guardandolo, mi ricordo quanto sia bello poter passare la serata con Sawyer di Lost, piuttosto che starmene a tinteggiare compensato e appiccicarmi le mani di colla a caldo per cospargere di strass la stalla del presepe.
Magari Babbo Natale, passando da me la notte della vigilia, apprezzerà il mio mood così easygoing e ci metterà una buona parola col figlio: sai quanto non ne potranno più di ste donne Christmas-schizzate!

Detto ciò, dato che dal Natale, come abbiamo detto qui, non si scappa, vado anche io a fare il mio albero, e vi ricordo che la MemyChallenge su Facebook è aperta: dai che ce la facciamo a fare un bel “regalino” a Mark! Lasciate il vostro like alla pagina 😉

You can also Follow my blog with Bloglovin , Instagram and Twitter

Lascia un commento